Rosato – molto più di un vino estivo
Un buon rosato non è un vino di serie B, ma un vino con personalità, origine e una chiara impronta del produttore.
Chi lo produce con la stessa cura dei suoi bianchi e rossi merita grande rispetto.
La nostra selezione lo dimostra: il rosato può essere fine, speziato, elegante – e sorprendentemente complesso. Leggero, ma mai banale. Fresco, ma con profondità. Il rosato non è solo uno stile. È un’attitudine.
invece di
CHF 16.40
CHF 14.80
Nota di degustazione:
Naso: Fine e limpido, con note di lampone, pompelmo e un tocco di scorza d’arancia. Anche sentori floreali ed erbe selvatiche.
Palato: Fresco, succoso e lineare, con acidità discreta e mineralità elegante. Il frutto rimane presente anche al palato, la trama è setosa, il finale carezzevole, vivace e persistente.
Produrre un rosé non è un sottoprodotto – è un’arte a sé. E in effetti sono pochi quelli che riescono a conferire a questo stile spesso sottovalutato l’eleganza, la profondità e la precisione che lo rendono qualcosa di più del semplice vino estivo.
Uno che lo sa fare alla perfezione è Alberto Arlunno, degli Antichi Vigneti di Cantalupo. La sua cantina si trova ai piedi del Monte Rosa, nel nord del Piemonte – una zona in cui il Nebbiolo può diventare non solo potente, ma anche raffinato. Proprio da queste uve Arlunno vinifica da anni un rosato tecnicamente impeccabile, stilisticamente distintivo e aromaticamente di sorprendente purezza.
Questo rosato vive di frutto nitido, freschezza percepibile e acidità vivace che lo rende dinamico – nonostante una certa pienezza e struttura che non si notano subito. Un rosato, quindi, non solo gradevole – ma con carattere. E che dona a ogni serata estiva un tocco seducente e avventuroso.
Produrre un rosé non è un sottoprodotto – è un’arte a sé. E in effetti sono pochi quelli che riescono a conferire a questo stile spesso sottovalutato l’eleganza, la profondità e la precisione che lo rendono qualcosa di più del semplice vino estivo.
Uno che lo sa fare alla perfezione è Alberto Arlunno, degli Antichi Vigneti di Cantalupo. La sua cantina si trova ai piedi del Monte Rosa, nel nord del Piemonte – una zona in cui il Nebbiolo può diventare non solo potente, ma anche raffinato. Proprio da queste uve Arlunno vinifica da anni un rosato tecnicamente impeccabile, stilisticamente distintivo e aromaticamente di sorprendente purezza.
Questo rosato vive di frutto nitido, freschezza percepibile e acidità vivace che lo rende dinamico – nonostante una certa pienezza e struttura che non si notano subito. Un rosato, quindi, non solo gradevole – ma con carattere. E che dona a ogni serata estiva un tocco seducente e avventuroso.
Nota di degustazione:
Naso: Intense, con sentori di ribes appena colto, amarena e un tocco di petalo di rosa. Sullo sfondo, spezie sottili e una lieve nota di melissa.
Palato: Dolcezza estrattiva delicata che gioca in modo affascinante con l’acidità ben integrata. Il vino è succoso, vivace, ma sempre elegante, con struttura cristallina e un finale di mineralità fine.
I rosé dividono. Per alcuni sono superflui, per altri indispensabili – specialmente se si pensa a una terrazza assolata sul lago e a un piatto di pesce leggero. Ma una cosa è certa: un grande rosato è raro – troppi vengono prodotti con poca convinzione, come sottoprodotto, senza vera ambizione.
Non è il caso di Gianfranco Comincioli. Per lui vale una regola: o si punta alla perfezione – oppure niente. Ed è proprio questa filosofia che dà al suo rosato profondità, forza e chiarezza. Il vino nasce da un’attenta selezione delle uve e da una vinificazione precisa e controllata, che va ben oltre la norma. Questo si riflette non solo nel colore, ma soprattutto nel carattere: teso, profumato, potente – e al tempo stesso finemente equilibrato.
Un rosato che prende sul serio la propria categoria – e le restituisce splendore.
I rosé dividono. Per alcuni sono superflui, per altri indispensabili – specialmente se si pensa a una terrazza assolata sul lago e a un piatto di pesce leggero. Ma una cosa è certa: un grande rosato è raro – troppi vengono prodotti con poca convinzione, come sottoprodotto, senza vera ambizione.
Non è il caso di Gianfranco Comincioli. Per lui vale una regola: o si punta alla perfezione – oppure niente. Ed è proprio questa filosofia che dà al suo rosato profondità, forza e chiarezza. Il vino nasce da un’attenta selezione delle uve e da una vinificazione precisa e controllata, che va ben oltre la norma. Questo si riflette non solo nel colore, ma soprattutto nel carattere: teso, profumato, potente – e al tempo stesso finemente equilibrato.
Un rosato che prende sul serio la propria categoria – e le restituisce splendore.
invece di
CHF 16.30
CHF 14.70
Nota di degustazione:
Naso: Note delicate di fiori bianchi, fragoline di bosco, pompelmo e accenti speziati.
Palato: Fresco, preciso e ben definito. Fruttato fine con acidità ben integrata. Persistenza sorprendentemente lunga.
Mariano Buglioni, uno dei viticoltori più innovativi della Valpolicella – e non solo –, sorprende con un rosato tutt’altro che banale. Nella sua terra questo stile si chiama Chiaretto – un termine che promette leggerezza, ma che qui si esprime con cura, profondità e precisione.
Una piccola parte delle uve che Mariano potrebbe destinare all’Amarone viene riservata per questo Chiaretto – un gesto che dice molto sulla sua filosofia qualitativa. Dopo la vendemmia, il mosto rimane solo poche ore a contatto con le bucce – quanto basta per conferire al vino il suo colore delicato e quella sottile struttura fenolica che lo rende così speciale.
Il risultato è un rosato di brillante limpidezza, che colpisce per la sua freschezza vivace, l’aromaticità affascinante e un’eleganza strutturale. Non un vino da bere soltanto d’estate, ma un rosé serio e splendido, che conquista per la sua calma quanto per la sua chiarezza
Mariano Buglioni, uno dei viticoltori più innovativi della Valpolicella – e non solo –, sorprende con un rosato tutt’altro che banale. Nella sua terra questo stile si chiama Chiaretto – un termine che promette leggerezza, ma che qui si esprime con cura, profondità e precisione.
Una piccola parte delle uve che Mariano potrebbe destinare all’Amarone viene riservata per questo Chiaretto – un gesto che dice molto sulla sua filosofia qualitativa. Dopo la vendemmia, il mosto rimane solo poche ore a contatto con le bucce – quanto basta per conferire al vino il suo colore delicato e quella sottile struttura fenolica che lo rende così speciale.
Il risultato è un rosato di brillante limpidezza, che colpisce per la sua freschezza vivace, l’aromaticità affascinante e un’eleganza strutturale. Non un vino da bere soltanto d’estate, ma un rosé serio e splendido, che conquista per la sua calma quanto per la sua chiarezza
invece di
CHF 15.10
CHF 13.50
Nota di degustazione:
Naso: Per essere un rosato, colore relativamente intenso; aromi intensi ma molto fini che ricordano ciliegia, rosa canina e un accenno di salvia.
Palato: Fresco e succoso, fruttato a lungo, elegante ed equilibrato.
Fuori Misura – « incredibilmente buono » – così definì questo rosato uno dei primi clienti di San Giusto a Rentennano, aggiungendo: Incomparabile – come tutto ciò che nasce a San Giusto. Una descrizione difficile da superare.
Infatti, il rosato di Luca Martini di Cigala è davvero diverso dagli altri: complesso nella sua creazione, sorprendente nello stile, inconfondibile per origine.
Il vino nasce da due tecniche:
La prima parte deriva dal cosiddetto salasso, ovvero una porzione di mosto di Sangiovese prelevata all’inizio della fermentazione – chiara, fruttata e dai tannini delicati.
La seconda parte nasce dalla pressatura diretta di grappoli interi di Sangiovese prima dell’inizio della fermentazione – secondo lo stile classico del rosato.
L’unione di questi due elementi dà vita a un rosato dal colore piuttosto scuro, ma dal carattere vivace e fresco – profumato, speziato, deciso, con quella tipica impronta toscana che attraversa ogni vino di San Giusto.
Fuori Misura – « incredibilmente buono » – così definì questo rosato uno dei primi clienti di San Giusto a Rentennano, aggiungendo: Incomparabile – come tutto ciò che nasce a San Giusto. Una descrizione difficile da superare.
Infatti, il rosato di Luca Martini di Cigala è davvero diverso dagli altri: complesso nella sua creazione, sorprendente nello stile, inconfondibile per origine.
Il vino nasce da due tecniche:
La prima parte deriva dal cosiddetto salasso, ovvero una porzione di mosto di Sangiovese prelevata all’inizio della fermentazione – chiara, fruttata e dai tannini delicati.
La seconda parte nasce dalla pressatura diretta di grappoli interi di Sangiovese prima dell’inizio della fermentazione – secondo lo stile classico del rosato.
L’unione di questi due elementi dà vita a un rosato dal colore piuttosto scuro, ma dal carattere vivace e fresco – profumato, speziato, deciso, con quella tipica impronta toscana che attraversa ogni vino di San Giusto.
invece di
CHF 19.80
CHF 17.80
Nota di degustazione:
Naso: Un delicato intreccio di frutti rossi, amarena, arancia rossa e fiori di campo.
Palato: Succoso, fresco e sorprendentemente complesso. La sua struttura equilibrata e l'acidità vivace donano tensione fino al finale lungo e rinfrescante.
Adriana Galasso e Fausto Albanesi – lei ex insegnante, lui informatico – sono tra le personalità più precise del panorama vitivinicolo abruzzese. Da decenni, i loro vini biologici, sia bianchi che rossi, convincono per chiarezza, espressività e profondità.
Novità: un Cerasuolo d’Abruzzo DOC che è tra i rosati più belli che conosciamo. È ottenuto da uve Montepulciano di propria coltivazione, che dopo la diraspatura macerano solo brevemente, per poi essere delicatamente pressate.
Dopo una sfecciatura, il mosto fermenta a bassa temperatura – mantenendo così intatta la freschezza fruttata e la limpidezza di questo Rosato affascinante e seducente.
Adriana Galasso e Fausto Albanesi – lei ex insegnante, lui informatico – sono tra le personalità più precise del panorama vitivinicolo abruzzese. Da decenni, i loro vini biologici, sia bianchi che rossi, convincono per chiarezza, espressività e profondità.
Novità: un Cerasuolo d’Abruzzo DOC che è tra i rosati più belli che conosciamo. È ottenuto da uve Montepulciano di propria coltivazione, che dopo la diraspatura macerano solo brevemente, per poi essere delicatamente pressate.
Dopo una sfecciatura, il mosto fermenta a bassa temperatura – mantenendo così intatta la freschezza fruttata e la limpidezza di questo Rosato affascinante e seducente.
invece di
CHF 12.80
CHF 11.60
Nota di degustazione:
Naso: Aromi di frutti di bosco, fragola, fiori e erbe mediterranee.
Palato: Ingresso morbido e rotondo, acidità fine e vivace, buon equilibrio tra succosità e freschezza.
Nel sud della Sardegna, vicino alle coste del Sulcis, la Cantina di Santadi è conosciuta soprattutto per i suoi Carignano rossi, potenti e calorosi. Ma che questo stesso vitigno possa affascinare anche in una versione più delicata e fresca, lo dimostra con grande stile il loro rosato.
La base è sempre il Carignano, qui però con una breve macerazione sulle bucce, per estrarre solo un accenno di colore e aromi fruttati discreti. Il risultato è un vino dal profumo sottile, rosa brillante e con un fascino sorprendente. Un rosato che porta leggerezza senza essere banale: morbido, fresco, piacevole da bere – ma con un accenno di quella profondità solare per cui la Sardegna è famosa.
Nel sud della Sardegna, vicino alle coste del Sulcis, la Cantina di Santadi è conosciuta soprattutto per i suoi Carignano rossi, potenti e calorosi. Ma che questo stesso vitigno possa affascinare anche in una versione più delicata e fresca, lo dimostra con grande stile il loro rosato.
La base è sempre il Carignano, qui però con una breve macerazione sulle bucce, per estrarre solo un accenno di colore e aromi fruttati discreti. Il risultato è un vino dal profumo sottile, rosa brillante e con un fascino sorprendente. Un rosato che porta leggerezza senza essere banale: morbido, fresco, piacevole da bere – ma con un accenno di quella profondità solare per cui la Sardegna è famosa.