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Luigi Viola

Una dei primi testi sull’agricoltura e le sue tecniche è stato scritto da Columella, probabilmente un contemporaneo di Gesù Cristo. La sua attenzione era principalmente rivolta alla viticoltura. Nella sua opera in 13 volumi ha descritto, tra l'altro, lo straordinario processo per ottenere un magnifico vino dolce, il Moscato di Saracena. È grazie a Luigi Viola se questa tradizione ormai vecchia di ben oltre duemila anni è ancora viva. Quando Viola è andato in pensione dopo 35 anni di insegnamento nelle scuole dell’obbligo, gli è stato chiaro fin da subito che non avrebbe passato la terza età in crociera o a giocare a carte. Si è dunque dato da fare per far rivivere l'antica tradizione della produzione di vino dolce, come l'aveva descritta Columella. Nel corso degli anni questa specialità ha goduto costantemente di un’alta reputazione. Già nel XVI secolo si riforniva di Moscato di Saracena anche lo Stato Pontificio. L'autore George Robert Gissing scrisse nel suo libro del 1901 "By the Ionian Sea" che il bianco di Saracena aveva un sapore così buono che avrebbe deliziato anche la tavola più esigente. E così ancora oggi Luigi Viola si occupa dei vitigni dei suoi avi. Con l'annata 2007 ha vinto il più alto riconoscimento che un vino italiano possa mai ricevere: il “Vino dell'anno” della guida del Gambero Rosso. È assistito nel suo lavoro dalla moglie Margherita e dai tre figli Roberto, Alessandro e Claudio.

Il Moscato al governo di Saracena è uno dei Presìdi Slow Food.

Il Vigneto

Luigi Viola

Italia, Calabria

1999