Sicilia
Abbazia Santa Anastasia
Litra Rosso Sicilia DOC/bdc biodinamico Demeter
CHF 42.50
Ritratto di vino
Al volgere del primo millennio, Ruggero I d’Altavilla, insigne condottiero e discendente dei Vichinghi, fece costruire l'abbazia di Santa Anastasia, presto abitata da monaci benedettini. Sono stati loro - ora et labora – a interessarsi anche di agricoltura e a coltivare i terreni circostanti. Già nel XII secolo si parlava di un pregiato vino dei monaci, richiesto anche da importanti personalità siciliane. Francesco Lena ha acquistato il monastero in rovina qualche anno fa. All'inizio è stato assistito da Giacomo Tachis, il nestore degli enologi italiani. Insieme hanno creato un Cabernet Sauvignon in purezza capace di sfidare i più grandi d'Italia. Giudicate voi stessi!
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Informazioni sul produttore
Abbazia Santa Anastasia
Le origini dell'attuale Abbazia Santa Anastasia risalgono all'XI secolo. La prima pietra fu posta dal Conte normanno Ruggero d'Altavilla (Roger de Hauteville). Sul terreno circostante alla tenuta furono piantate viti, alberi da frutta, olivi e cereali. Ben presto il vino fu molto richiesto dalla nobiltà e dal clero locali. Il declino della tenuta iniziò nel XIV secolo, per poi essere riscoperta e riportata in vita soltanto negli anni '80 del secolo scorso.
L'imprenditore Francesco Lena ha deciso di realizzare nella sua ampia tenuta un progetto di viticoltura che funga da modello nella sua regione. Per fare questo si è orientato sull’esempio dei grandi francesi e ha ricercato le tecnologie più moderne. Giacomo Tachis, l'enologo che ebbe un ruolo decisivo nella creazione di vini come il Sassicaia e il Tignanello, è stato al suo fianco come mentore e consulente. Il progetto è e rimane ambizioso, perché nel frattempo l’Abbazia Santa Anastasia è diventata anche una delle più importanti cantine a gestione biodinamica di tutta la Sicilia.
Il Vigneto
Francesco Lena
Italia, Sicilia
1980