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Scajari - Gini

Ben trent'anni fa Alessandro e Claudio Gini acquistarono un grande appezzamento di terreno in Valpolicella, confinante a nord con l'antica regione del Soave Classico. Sandro l'aveva scoperto durante un giro in moto sui Colli Lessini: si era imbattuto inaspettatamente in un podere abbandonato. Il colore del terreno attirò la sua attenzione e nel viaggio successivo prese una pala e alcuni contenitori, raccolse alcuni campioni di terreno e li inviò poi in un istituto specializzato di Conegliano. Il risultato: un suolo come quello dei grandi siti della Côte d’Or in Borgogna!

Il padre, inizialmente scettico, consigliò ai due fratelli che, se avessero davvero voluto imbarcarsi in una nuova avventura, avrebbero dovuto farlo con la massima attenzione: se si fosse infatti sparsa la voce che un rampollo dell’antica famiglia Gini (viticoltori dal XVI secolo, ora nella XIV generazione) stava acquistando terreni, i prezzi sarebbero saliti all’istante.

La Valpolicella, parte dei Colli Lessini, come molte altre zone piuttosto inospitali d'Italia, si è progressivamente spopolata durante il processo di industrializzazione, una trasformazione che ha interessato addirittura gran parte del XX secolo. Nessuno era più motivato a investire in fattorie decadenti e in terreni ormai in stato di abbandono. Così i fratelli Gini acquistarono trenta ettari circa che un tempo appartenevano alla diocesi di Verona e - come si è poi scoperto - erano stati visitati anche da Papa Lucio III. Si dice che già allora il Papa avesse definito il luogo un "paradiso terrestre". Gli abitanti che vivevano qui (600 nel vicino paese di Campiano, oggi solo 50) erano per lo più contadini che vivevano di un’economia di sussistenza. Tutto cresceva e prosperava: uva, ciliegie, frutta, grano - e la vista sulle dolci colline che digradano verso la Pianura Padana era ed è tuttora mozzafiato.

Sandro Gini definì il luogo anche con un altro nome: "terra vergine", perché né una goccia di diserbante né altre sofisticazioni moderne erano mai arrivate fin lì. Nel 1987 Sandro piantò le prime viti di Sauvignon, che aveva appositamente ordinato dal miglior vivaio della Loira, seguite da Chardonnay e Pinot Nero. Nel 2000 si aggiunsero le prime varietà rosse: i classici vitigni della Valpolicella come Corvina, Corvinone, Molinara e Oseleta. Adesso, 18 anni dopo, i fratelli Gini presentano i loro primi vini rossi: un Valpolicella e un Amarone.

Il Vigneto

Alessandro e Claudio Gini

Italia, Veneto

1987