L’Abruzzo conta circa 36.000 ettari coltivati a vigneto. La parte di gran lunga maggiore della produzione è rappresentata dal vitigno rosso Montepulciano d'Abruzzo. Una parte delle uve Montepulciano, se provenienti da alcune specifiche province, viene denominata Cerasuolo d'Abruzzo. Il Trebbiano d'Abruzzo è altresì importante come prima uva bianca regionale, di cui viene prodotta una quantità considerevole. Il Pecorino è un vitigno bianco e rappresenta una specialità abruzzese. L’Abruzzo confina a nord con le Marche, a ovest con il Lazio, a sud con il Molise e a est con il Mar Adriatico. La vetta più alta è quella del Corno Grande nel massiccio del Gran Sasso (2912 metri). L'Aquila, il capoluogo dell'Abruzzo, distrutto da un devastante terremoto nel 2009, si trova a 721 metri di altitudine ed è circondato da cime montuose. Le montagne bloccano le correnti d'aria miti e umide provenienti dal mare e sono responsabili di un clima piuttosto secco e freddo. Lungo il mare Adriatico si estende una fascia costiera pianeggiante lunga circa 150 chilometri, che si trasforma via via in un paesaggio collinare: qui si produce la maggior parte del vino abruzzese. Per due terzi della sua estensione, la regione è caratterizzata dalla montuosità dell'Appennino Centrale.

L’80% dei vigneti sono allevati secondo il sistema della "pergola abruzzese". Per i nuovi impianti oggi si ricorre perlopiù ai sistemi di allevamento internazionali (Guyot etc.). I tre quarti della produzione sono lavorati da circa 40 cooperative, a cui si aggiungono circa 120 imbottigliatori privati.

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